Ho letto Il Codice Velasco con lo stesso interesse con cui ascolto un grande allenatore nello spogliatoio prima di una finale. Il libro, firmato da Ciro Zoratti e François Salvagni, raccoglie e organizza il pensiero di Julio Velasco in 385 pagine pubblicate il 20 febbraio 2025, con prefazione di Luca Muzzioli. Non è un manuale per addetti ai lavori. È un testo di leadership che parla chiaro a chi guida team, progetti, aziende e a chi vuole far crescere la propria disciplina personale. Ogni capitolo parte da una citazione di Velasco e la traduce in azione quotidiana. Questo impianto rende la lettura scorrevole, e aiuta a passare dal principio alla pratica senza giri di parole. Ho visto tanti libri promettere «ricette del successo». Qui, invece, c’è metodo, concretezza e una bussola che resta ferma su responsabilità, cultura del gruppo e attenzione ai comportamenti. Una scelta che funziona in campo, in ufficio e nella vita di tutti i giorni.
Perché Il Codice Velasco funziona
La teoria è semplice e solida. Prima la cultura, poi la tattica. Prima i comportamenti, poi i risultati. Il gruppo vale più del singolo, e l’errore è materia prima per imparare. Velasco ha vinto lavorando su regole chiare, linguaggio condiviso e responsabilità distribuita. Il libro mostra come quei principi si applicano fuori dal palazzetto: nelle riunioni, nei feedback, nella gestione della pressione e delle priorità. È una cassetta degli attrezzi che educa all’esecuzione e non al culto del talento.
Cosa c’è dentro, in pratica
La struttura per citazioni rende ogni capitolo fruibile da solo. Leggi la frase, capisci il contesto, trovi esempi concreti e micro-azioni. Ecco i passaggi che ho trovato più utili.
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- Controlla il controllabile: smetti di inseguire alibi. Definisci il tuo raggio d’azione e muoviti lì dentro con disciplina.
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- Allena i comportamenti: premia puntualità, attenzione e collaborazione, non solo i numeri di fine mese.
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- Parole che uniscono: sostituisci «io» con «noi» quando parli di obiettivi e responsabilità.
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- Regole poche e chiare: scritte, condivise, ripetute. La ripetizione crea standard, gli standard creano risultati.
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- Errore come dato: niente caccia al colpevole. Analisi fredda, correzione rapida, memoria corta.
Quello che molti sbagliano leggendo libri di leadership
Tre errori ricorrenti che vedo da anni. Si cerca la frase motivante e si salta l’operatività quotidiana. Si scambia la cultura per «clima», quindi si tollera tutto. Si copia riti e slogan senza capire il principio. Il Codice Velasco evita queste trappole perché spinge a definire comportamenti osservabili e a misurarli. È qui che il testo diventa utile sul serio.
Come applicarlo in 7 giorni
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- Giorno 1: scrivi tre regole di squadra. Massimo dieci parole ciascuna.
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- Giorno 2: mappa il controllabile. Due colonne: «Influenza» e «Rumore». Taglia il 50% del rumore dall’agenda.
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- Giorno 3: definisci due comportamenti da premiare ogni settimana.
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- Giorno 4: riunione di 20 minuti solo decisioni. Niente aggiornamenti che puoi inviare per iscritto.
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- Giorno 5: feedback a caldo su un errore. Un fatto, un impatto, una correzione.
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- Giorno 6: sostituisci una frase «io» con «noi» in ogni comunicazione chiave.
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- Giorno 7: retrospettiva di 15 minuti. Cosa teniamo, cosa cambiamo da domani.
Punti forti e limiti
Punti forti: chiarezza, ritmo, esempi applicabili subito. La scelta di legare tutto a frasi iconiche di Velasco crea ancore mnemoniche che restano. Limiti: qualche passaggio ripete concetti già noti a chi ha letto molto di management sportivo. Mancano schede di lavoro pronte all’uso, che alcuni lettori apprezzano. Detto questo, il valore sta nella semplicità con cui porta il lettore a fare, non solo a capire.
Verdetto
Consiglio Il Codice Velasco a chi guida persone, a chi allena, a chi vuole migliorare la propria disciplina personale. Non troverai formule miracolose. Troverai una grammatica del fare bene le cose che contano. Se applichi anche solo tre principi con coerenza per tre mesi, vedrai più qualità nel lavoro, più responsabilità nel team e meno rumorosità nelle giornate.